Endocrinopatie - Iperparatiroidismo

Prof. Massimino D'Armiento

Specialista in Endocrinologia e in Medicina Interna
Professore Ordinario di Endocrinologia
Sapienza Università di Roma

Iperparatiroidismo

Le Paratiroidi sono piccole ghiandole endocrine localizzate posteriormente ai lobi tiroidei. Nell’80% dei soggetti sono quattro, due superiori e due inferiori; nel restante 20% possono essere fino a dodici, con localizzazione spesso nel mediastino superiore.

Esse secernono un ormone: il Paratormone (PTH) che per azione sull’osso, sul rene e sull’intestino aumenta i livelli di calcio nel sangue. L’iperparatiroidismo si verifica allorché una o più paratiroide è sede di un adenoma (tumore benigno) che secerne quantità eccessive di PTH con conseguente ipercalcemia. L’iperparatiroidismo è più frequente nelle donne, con un picco tra i 40-50 anni. Nella maggior parte dei casi non si hanno sintomi, ma se i livelli di calcio nel sangue sono molto alti compaiono nausea, vomito, coliche renali, ipertensione.

La diagnosi si basa sul riscontro di elevati livelli di calcio nel sangue e nelle urine, elevati livelli di PTH e di fosfatasi alcalina ossea, sulla ecografia del collo e sulla scintigrafia con doppio tracciante. La densitometria ossea (MOC) può rilevare osteoporosi e la ecografia renale la presenza di calcoli.

Le indicazioni per l’intervento chirurgico sono rappresentate dal costante aumento della calcemia, dall’ipercalciuria marcata, dalla riduzione della funzione renale, dall’osteoporosi, dalla calcolosi renale. La terapia chirurgica consiste nella paratiroidectomia; in caso di adenoma singolo lo si asporta lasciando le altre paratiroidi, sempre se all’esplorazione chirurgica risultano indenni. Oggi sono in uso anche tecniche di chirurgia mininvasiva. In caso controindicazioni all’intervento chirurgico ed a condizione che l’iperparatiroidismo sia asintomatico o lieve la terapia medica si basa sulla adeguata idratazione, sulla somministrazione di diuretici (furosemide) e sulla riduzione dell’apporto dietetico di calcio. Altri farmaci impiegati nelle forme lievi sono i bifosfonati e gli agonisti del recettore del calcio che, mimando l’azione del calcio, inibiscono la secrezione di PTH.

Prof. Massimino D’Armiento
Ordinario di Endocrinologia
Università “La Sapienza” Roma