L’Orbitopatia o Oftalmopatia di Graves (OG) rappresenta la manifestazione più grave della malattia di Graves-Basedow a eziologia autoimmune. Nella maggior parte dei casi si tratta di forme lievi, nel 3-5% di forme severe ad andamento progressivo con forte impatto sulla qualità della vita.
La OG è caratterizzata dall’esoftalmo cioè dalla protrusione del globo oculare monolaterale o bilaterale dovuto all’aumento di volume del tessuto adiposo orbitario e dei muscoli extraoculari.
I sintomi della OG sono: diplopia (visione doppia), pesantezza oculare, eccessiva lacrimazione, fotofobia, visione annebbiata, secchezza oculare.
I segni della OG sono: retrazione della palpebra superiore, esoftalmo, riduzione dei movimenti oculari, strabismo, eritema della congiuntiva, edema (gonfiore) palpebrale, impossibilità di chiudere le palpebre.
La diagnostica per immagini prevede la ecografia, la TC o la RMN delle orbite.
La terapia della OG di grado lieve è volta alla normalizzazione della funzione tiroidea, all’abolizione del fumo di sigarette, all’adozione di misure locali (lacrime artificiali, dormire con la testa sollevata, utilizzare lenti scure) e alla somministrazione di selenio.
La terapia della OG di grado severo e attiva prevede la somministrazione di farmaci glucocorticoidi per via endovenosa, orale o locale.
Nelle forme gravi che compromettono la visione si ricorre alla chirurgia dello strabismo, a quella dei muscoli e delle palpebre, alla lipectomia e alla decompressione orbitaria.
Prof. Massimino D’Armiento
Ordinario di Endocrinologia
Università “La Sapienza” Roma