Le tiroiditi sono infiammazioni della tiroide di origine batterica, virale o autoimmune. Il decorso clinico può essere acuto, subacuto o cronico.
Le tiroiditi acute sono rare, compaiono in pazienti immunodepressi o portatori di anomalie congenite delle strutture anatomiche cervicali o in seguito a ferite penetranti della regione anteriore del collo. Insorgono sintomi generali quali febbre elevata con brivido e dolore alla regione anteriore del collo che è gonfio, e dolorabile. Gli esami del sangue dimostrano aumento della VES e dei globuli bianchi. Gli ormoni tiroidei circolanti sono in genere normali. La terapia è antibiotica ad ampio spettro, in caso di ascesso è necessario il drenaggio chirurgico.
Le tiroiditi subacute sono più frequenti, hanno origine virale, insorgono prevalentemente in primavera ed in autunno, a volte in individui che vivono in comunità (scuole, seminari, ecc.). I sintomi in una prima fase sono di tipo similinfluenzale, con dolore alla regione anteriore del collo che si irradia alla mandibola e all’orecchio e febbre. Nella seconda fase compaiono sintomi di tireotossicosi quali tremori, agitazione, tachicardia con aumento degli ormoni tiroidei in circolo. Infine, nella terza fase, in seguito alla terapia con antiinfiammatori, antipiretici ed eventualmente corticosteroidi, si ha la risoluzione della malattia.
Tra tiroiditi croniche la più frequente è quella linfocitaria, denominata anche Tiroidite di Hashimoto, di origine autoimmune, alla quale si rimanda.
Prof. Massimino D’Armiento
Ordinario di Endocrinologia
Università “La Sapienza” Roma
Tiroidite subacuta:
quadro ecografico all’esordio
e dopo 4 mesi di terapia